Quindici anni di acquisizioni e una gamma di brand e licenze che l’ha portata ad esser una delle aziende più profittevoli nel comparto del lusso: Luxottica è una certezza, una di quelle società instancabili alla continua ricerca di ampliamento ed accrescimento del fatturato che, a tal proposito, è stimato in ammontare pari a 7,34 mld sul 2013, 7,898 nel 2014 per arrivare a 8,878 nel 2015.
Vantando all’attivo un totale di 18 marchi di licenza ed 11 marchi di proprietà con case d’alta moda del made in Italy e dell’haute couture, la società leader nel campo degli occhiali sembrava ormai aver raggiunto il punto di massimo, avendo effettuato tutte le possibili operazioni di M&A che il mercato era in grado di offrire. La sorpresa è arrivata però dall’acquisizione di una società ‘nuova’ che, in un’ottica di innovazione ed imprenditorialità, è sembrata una trovata calzante (anche se ritenuta poco degna di nota dal mercato): glasses.com.
L’acquisizione del social
Prima ha posto il focus: gli occhiali. Poi ne ha scelto il genere: da sole e da vista. Ha proceduto dunque all’inclusione al suo interno del maggior numero possibile di brand ed infine ha trovato il modo per coniugare l’acquisto fisico con quello online: acquisire un sito che, tramite la rielaborazione della propria foto, dia l’immagine di come un occhiale acquistato possa apparire sul volto del compratore. Insomma, per Luxottica, esaurita l’epoca dei ‘grandi’ acquisti (o meglio, degli acquisti delle ‘più’ grandi), è venuto il tempo di darsi al mercato in prima linea, interagendo come in un social coi propri clienti. Una svolta piaciuta particolarmente a Citigroup, la quale ha alzato il target della società, ritendendo che il mercato, da solo, abbia valutato troppo alla leggera la svolta dell’ingresso di una società di vendita online nel colosso del lusso.
Cliente, prodotto, produttore: Luxottica sembra aver capito su quale leva agire per arrivare al bisogno/sfizio dei consumatori.