Dalla A alla Z sulle vene varicose

Le avete sulle gambe e ne sapete così poco. Tutti hanno le vene, ma è in crescita il numero di persone che lotta con le varicosità. Per sapere come trattarle ed eliminarle, dovete conoscere la causa della loro comparsa. Per tale ragione leggete il resto del testo, poiché scoprirete tutto quello che vi interessa sulle varicosità.

Vene varicose – malattia del XXI secolo

La vera definizione delle varicosità è che si tratta di vene allungate e irregolarmente dilatate, tortuose. È stata loro modificata la struttura delle pareti e compaiono sul corpo come protuberanze violacee o bluastre.  Sempre più persone hanno vene varicose (http://betterlifestory.net/ora-anche-tu-puoi-finalmente-sbarazzarti-di-vene-varicose-senza-chirurgia/?lang=it) e sono in cerca di un rimedio che li aiuti a eliminarle o che allevi i loro numerosi sintomi. Questa malattia non sceglie e quindi è possibile vedere le protuberanze bluastri nelle persone di ogni fascia d’età. Si ammalano soprattutto persone tra i 20 e i 40 anni. Considerando che a questa fascia d’età appartengono persone abili al lavoro, dovrebbe essere una specie di allarme per non prendere in nessun caso le vene varicose alla leggera e per dedicare loro maggiore attenzione.

Quali sono i sintomi delle varicosità

Le varici sono accompagnate da numerosi sintomi. Vengono considerate per lo più un problema estetico, soprattutto nelle donne. Numerose persone che soffrono di varicosità si lamentano del dolore, della stanchezza, della sensazione di pesantezza nei polpacci, del gonfiore alle gambe ecc. I dolori si percepiscono soprattutto all’inizio, quando le vene appena cominciano a dilatarsi. Con la sempre maggiore dilatazione delle vene si verifica lo strappo dei filamenti neurali e quindi il dolore termina. A seguire alcuni dei sintomi più frequenti delle varicosità:

  • Pesantezza e tensione nelle gambe che compaiono a fine giornata oppure dopo un periodo prolungato in piedi. Durante la notte oppure sollevando le membra questi sintomi scompaiono.
  • Sensazione di bruciore compare spesso, soprattutto nel caso in cui vi siano più varicosità, cioè capillari dilatati.
  • Crampi ai muscoli che si verificano nel corso della notte, come pure il prurito alla pelle.
  • Gonfiore e stanchezza alle gambe che compaiono a seguito della scarsa circolazione venosa.

Se avete qualcuno dei sintomi, non ignoratelo perché il problema si risolve più facilmente nella fase iniziale.

Dove compaiono e quali complicazioni provocano

Vi sono 2 gruppi di varicosità. Vengono divise in superficiali e profonde. Il nome stesso indica dove si trovano: le varicosità superficiali si trovano sulla pelle o al di sotto di essa, sono visibili e hanno per lo più la forma di grosse serpentine e nodi, mentre quelle profonde non sono visibili dato che sono posizionate tra le ossa e i muscoli.  Sebbene il problema di varicosi sia considerato semplice, in numerosi casi progredisce velocemente e porta a delle complicazioni. Alcune delle numerose complicazioni sono:

  • rottura dei capillari e delle vene più piccole con emorragia circostante;
  • flebite (infiammazione delle vene senza coagulazione del sangue). È doloroso e in caso di mancato trattamento, può portare a tromboflebite;
  • tromboflebite (infiammazione delle vene con coagulazione del sangue – trombosi).

Gli stadi della malattia

Questa malattia viene per lo più suddivisa in 4 fasi.

  • Il primo stadio è caratterizzato da cambiamenti estetici che si manifestano attraverso minuscole dilatazioni delle vene. In questa fase non vi sono ancora disturbi nel sangue delle vene, però i cambiamenti estetici possono portare a disturbi psichici, in modo particolare nelle persone di sesso femminile.
  • Il secondo stadio è caratterizzato da dilatazioni maggiori delle vene localizzate per lo più negli arti inferiori. Nei casi in cui la persona passa molto tempo in piedi, può verificarsi anche il gonfiore delle caviglie. Questo stadio è caratterizzato dalla sensazione di tensione e di gonfiore alle gambe, sensazione di pesantezza nelle gambe, dal dolore e da elevata temperatura locale.
  • Il terzo stadio è caratterizzato da significative dilatazioni delle vene sottocutanee, dolori, crampi, gonfiore alle gambe, formicolio alle gambe, capillari dilatati, gonfiore alle articolazioni e alle gambe stesse, danni alla pelle ecc.
  • Il quarto stadio è caratterizzato da cambiamenti cutanei – danni di eczematosi, dermatiti e di pigmentazione. La pelle viene assottigliata, atrofica oppure è ispessita e si spela. Le varici tendono a spruzzare il che si manifesta con emorragia sottocutanea. In tale caso occorre sdraiarsi, sollevare la gamba e applicare il bendaggio compressivo.

Trattamento delle varici

Alle volte è impossibile tracciare il confine preciso tra lo stadio 4 dello sviluppo della malattia delle vene, il che indica che la malattia progredisce velocemente e passa in fretta da uno stadio all’altro. Sul mercato vi sono una miriade di prodotti dedicati a tale scopo, ma molte persone preferiscono cercare un rimedio nella natura. Il problema delle varici a livello domestico viene curato con il pomodoro verde e rosso maturo, ma anche con il cavolo cappuccio. Di seguito vi sono l’aceto di mele e numerosi preparati a base di ippocastano e calendula. In internet vi sono numerose ricette e consigli per preparare in maniera migliore creme e tinture e quindi non siate pigri e provatene alcuni. Soprattutto perché farli non costa molto e potete solo trarne giovamento perché hanno proprietà benefiche per la pelle.

Anche la prevenzione è importante

Se ancora non avete problemi con le varici, introducete alcuni cambiamenti nella vostra quotidianità. Fatevi regolarmente la doccia, ma mai con acqua troppo calda, consumate cibo più leggero, passeggiate, fate attività fisica, riposate con gambe sollevate, indossate calze elastiche… Cercate di non stare seduti o in piedi troppo a lungo. Se avete dei chili in eccesso, è preferibile dimagrire, evitate vestiti aderenti e depilazioni con cera calda. Le persone che fumano dovrebbero scordarsi questa abitudine dannosa poiché li pone nella categoria a rischio. E per ultimo, vi consigliamo di far visita a un angiologo al primo segno di disturbo.

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